Con l’interpello n. 115 del 2025, l’Agenzia delle Entrate ha ribadito un principio fondamentale in materia di detrazione dell’IVA: in caso di registrazione tardiva delle fatture, il diritto alla detrazione viene definitivamente perso. Si tratta di un chiarimento che rafforza l’orientamento già espresso in precedenti interventi, ma che ora assume ulteriore rilevanza alla luce delle stringenti scadenze fiscali.
Il diritto alla detrazione dell’IVA è regolato dall’articolo 19 del DPR 633/1972, secondo il quale l’imposta può essere detratta solo se il soggetto passivo è in possesso della fattura e ha registrato il documento nei registri IVA entro i termini stabiliti.
A partire dal 2018, la legge di Bilancio ha introdotto la possibilità di detrarre l’IVA anche nel periodo d’imposta successivo, purché la fattura sia ricevuta e annotata entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno di emissione del documento.
Nel caso specifico analizzato dall’Agenzia delle Entrate, un contribuente aveva ricevuto delle fatture relative all’anno 2021, ma le aveva registrate nei registri IVA del 2023, oltre quindi il termine massimo consentito (ovvero, oltre il termine per la presentazione della dichiarazione IVA 2021, scaduto nel 2022).
Il contribuente aveva tentato di recuperare l’IVA non detratta mediante una dichiarazione integrativa a favore, ma l’Agenzia ha respinto questa possibilità. Il motivo? Non si tratta di un errore "essenziale e riconoscibile", bensì di una violazione sostanziale della disciplina IVA: la registrazione tardiva comporta infatti la decadenza dal diritto stesso alla detrazione.
L’Agenzia delle Entrate è stata chiara:
La registrazione della fattura nei registri IVA è condizione imprescindibile per esercitare il diritto alla detrazione.
Una registrazione effettuata oltre il termine per la presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno di riferimento rende l’imposta indetraibile.
Non è possibile recuperare l’IVA mediante dichiarazioni integrative, neanche entro i termini dell’articolo 2, comma 8, del DPR 322/1998.
Alla luce di quanto sopra, è fondamentale per imprese e professionisti adottare un controllo rigoroso sui flussi documentali e sulla corretta e tempestiva registrazione delle fatture. In particolare:
Assicurarsi che tutte le fatture passive siano ricevute e annotate nei registri IVA entro il termine per la presentazione della dichiarazione annuale relativa all’anno di emissione.
In caso di fatture ricevute in ritardo, valutare immediatamente l’impatto fiscale e le eventuali perdite sul fronte IVA.
Implementare procedure interne per garantire la tempestiva contabilizzazione delle fatture ricevute, anche mediante strumenti digitali di automazione contabile.
L’interpello 115/2025 rappresenta un ulteriore monito da parte dell’Agenzia delle Entrate sull’importanza del rispetto formale delle regole IVA. La corretta tenuta della contabilità e la tempestiva registrazione delle fatture non sono solo adempimenti amministrativi, ma condizioni essenziali per evitare la perdita di diritti fiscali rilevanti.